Kindle Touch di Amazon sbarca in Italia
aprile 2012
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Dalla scorsa settimana
Kindle Touch è in vendita anche nel nostro Paese. Parliamo del nuovo eReader di Amazon, l’evoluzione della specie in fatto di lettori per libri digitali, gli eBook. E’ il modello più evoluto da quando nel novembre 2007 venne messo in vendita il primo Kindle. E come da consuetudine, l’azienda guidata da Jeff Bezos fa affidamento al web. Così gli impazienti che lo avevano prenotato online, hanno avuto la consegna garantita sull’uscio di casa entro 48 ore. Gli altri lo troveranno sugli scaffali dei computer store al prezzo di
129 euro (solo WiFi) e
189 euro (WiFi più 3G). La maggiore novità la svela il termine “touch” dopo il nome. Perché da oggi, abbandonati tasti e cursore, i libri elettronici del Kindel Store si sfogliano in punta di dito sullo schermo da 6 pollici.
Realizzato con tecnologia a sfioramento, che fa uso di una speciale superficie sensibile ai raggi infrarossi, sulla quale spiccano i caratteri neri dei testi. Scritti grazie all’
eInk, l’inchiostro elettronico che consente la lettura di libri (in bianco e nero) anche in presenza di forte luce incidente. Un vantaggio perché vengono eliminati fastidiosi riflessi e rendono Kindle un sistema risparmioso di energia. Senza confronto con i tablet. Basta infatti la ricarica di un paio d’ore, per garantire un’autonomia di lettura di due mesi, doppia rispetto al modello precedente.
E per i contenuti? Oltre 1 milione i titoli disponibili nell’immensa libreria digitale di Amazon, di questi già
22 mila in italiano. E per scaricare un libro dal web bastano solo una decina di secondi. Già queste peculiarità lo differenziano dalle altre tavolette luminose presenti sul mercato, primo tra tutti il “Nuovo iPad”, per intenderci l’iPad3. «Vietato riferirsi a Kindle Touch con il termine tablet, perché si tratta di prodotto del tutto diverso - spiega
Martin Angioni responsabile di Amazon Italia – non solo per gli aspetti tecnologici, ma anche per i contenuti e le motivazioni d’uso». Di che cosa ho bisogno e cosa ne faccio? Queste le domande che il consumatore si deve porre prima dell’acquisto.
Se necessita di navigare sul web in mobilità, gestire contenuti multimediali e scaricare App, allora è bene scegliere un tablet. «Se invece vuole un dispositivo per leggere libri e memorizzare testi personali - continua Angioni – allora la scelta giusta cade su Kindle». Sul fronte prezzi (vedi tabella) il lettore Amazon segna un punto a favore dell’iPad. Ma anche per quanto riguarda i contenuti. Il “New York Times” ha stilato la classifica dei 100 libri elettronici più venduti negli Usa. Ebbene 60 di questi erano ai primi posti nel
Kindle Store, con un prezzo del 30-35% inferiore agli stessi acquistati sull’iBookstore di Apple.
Per quanto riguarda i titoli in italiano? I prezzi degli eBook, sempre inferiori ai volumi cartacei, sono allineati con le maggiori librerie online come Ibs, Bol, Feltrinelli, BookRepublic, Edigita e Simplicissimus.
Rispetto ad altri eReader, l’azienda di Seattle fornisce su Kindle Touch la
connessione gratuita 3G. E’ frutto di un accordo con Vodafone che garantisce la copertura in 100 paesi del mondo con Amazon.com, per scaricare libri senza copertura WiFi. Tuttavia anche il nuovo gioiello di Mr.Bezos è soggetto a migliorie. Manca ad esempio un semplice accelerometro per la rotazione automatica delle pagine quando si passa dalla posizione verticale a quella orizzontale. Inoltre il lettore di testi (tex to speech) funziona solo in lingua inglese, speriamo venga localizzato in italiano.
Infine anche se prevista la navigazione web in modalità WiFi, risulta difficoltoso gestire i link dei siti. Ma è probabile che Amazon tenga in serbo queste modifiche per i nuovi modelli del
Kindle Fire, il tablet da 7 pollici (già in vendita in Usa a 199 dollari). Una tavoletta luminosa a colori che abbandonata la tecnologia eInk sarà rivolta alla fruizione di contenuti multimediali come musica e video. In Italia dovrebbe arrivare in autunno. Ma anche in questo caso Amazon punta a un modello di business diverso da Apple. Più rivolto alla vendita di contenuti online, che non allo sviluppo di dispositivi elettronici. Vedremo se sarà capace di insidiare il tablet della «mela morsicata».