Winx: miracolo digitale a Loreto
ottobre 2011
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Lo sguardo, dall’avveniristica struttura in vetro e legno, spazia sulla campagna circostante. Fuori i primi segni dell’autunno, con piante che iniziano a perdere le foglie. E i campi, già arati, pronti per la semina di novembre. All’interno una schiera di ragazzi e ragazze al lavoro. Vestono casual e oltre all’italiano parlano in inglese. Divisi a gruppi operano in open space, di fronte agli ampi schermi dei computer. Ma non uno solo, come fanno i comuni mortali. Bensì due o tre. Posti affiancati come in una cabina di regia. Sui monitor scorrono disegni e immagini in 2D e 3D, con bozzetti, costumi, testi e storyboard.
I giovani si muovono svelti e precisi. Tracciando segni, in apparenza incomprensibili, su tavolette grafiche. Riportati in formato digitale a video. In pochi secondi il disegno in bianco e nero si colora, prende vita. I personaggi vengono vestiti, si scelgono occhi e colore dei capelli. Un’espressione triste del viso diventa felice con un semplice clic di penna sulla tavoletta. L’impressione è quella di essere in una grande software house californiana, in Silicon Valley. Ma non è così. Ci troviamo nelle Marche, a Loreto. A qualche centinaio di metri dal celebre Santuario Mariano, dove ogni giorno migliaia di fedeli vengono scaricati dai pullman, per recarsi in devozione alla “Santa Casa”. Benvenuti da Rainbow. La fucina delle Winx. I cartoni animati con fatine e streghette che fanno impazzire milioni di bambine in 130 paesi del mondo. Dall’Europa all’Est Asiatico, dal Sud Africa alla Nuova Zelanda.
SOTTO LA CUPOLA DEL SANTUARIO DI LORETO
Quattro anni di lavoro e un investimento di 18 milioni di euro. Per edificare un building antisismico che occupa 10 mila metri quadri. I due architetti Sergio Bianchi ed Elisabetta Straffi lo hanno progettato perché: «vestisse chi lavora all’interno». Integrato con la natura circostante. Ecco perché hanno scelto di appoggiarlo sul fianco della collina, quasi a compenetrarne la superficie, piuttosto che costruirlo sulla sommità.
Una volta all’interno le sorprese non mancano. Le zone di lavoro poste su più livelli includono un cinema, bar e area ristoro per i circa 150 dipendenti. E poi palestra e una piscina con idromassaggio zone relax, un campo da calcetto e uno da tennis. Insomma una struttura made in Italy che nulla ha da invidiare alle blasonate maison di Apple e Google. La nuova sede nasce anche nel segno della formazione, perché al suo interno è prevista una scuola del cartone animato. In fase di attuazione verrà aperta nel 2012. Ospiterà i freelance che vogliono scoprire i segreti dei fumetti. Inutile negare che ai più bravi si potranno spalancare le porte per collaborare con Rainbow.
IGINIO STRAFFI IL PAPÀ DELLE WINX
Ma come è iniziato questo cammino di successi? Fautore e “deus ex machina” è Iginio Straffi: 46enne marchigiano doc, nato a Gualdo in provincia di Macerata. «La mia passione per i cartoons arriva da lontano, da quando ero ragazzo. Perché già sui banchi del liceo, tra una lezione e l’altra, sognavo e disegnavo i primi personaggi». Ventenne, appena diplomato, inizia a collaborare con Lancio Story e Scorpio. Ha modo di partecipare alla creazione di alcuni personaggi del fumetto italiano. Ma il grande balzo arriva a inizio anni ’90. Quando Sergio Bonelli lo chiama a Milano per curare il serial poliziesco Nick Raider. «L’esperienza professionale che mi ha fatto muovere i primi passi nel mondo dei cartoons. Nel 1992 sono approdato nell’animazione, spostandomi in Francia e Lussemburgo dove con Telecima ho collaborato ad alcuni film d’animazione. Lì ho capito che potevo crescere, ideando un prodotto tutto mio».
Così a 30 anni inizia dando forma a personaggi da fiabe moderne. Per farlo rientra nelle Marche e con l’imprenditore Lamberto Pigini fonda Rainbow Srl. Partono in tre, in pochi mesi saranno dieci (nove dei quali ancora in azienda). Capitale iniziale 90 milioni di lire, servono per l’acquisto di computer e software per il disegno digitale. Nel 1996 esce il primo prodotto multimediale per bambini. Un cartone animato su CdRom, la storia interattiva di Tommy & Oscar. Il successo non si fa attendere, perché viene tradotto in 30 lingue e messo in onda sui canali Rai.
LA SVOLTA
Nel 2000 la svolta con la prima serie di Winx Club, coprodotta da Rai che ne detiene i diritti in Italia e ha creduto fino dall’inizio all’operazione. Sono 52 puntate da 26 minuti, con effetti speciali. Realizzati in computer grafica. «L’idea di partenza è la storia di due college rivali, alla Harry Potter, ma pensati al femminile. Uno per aspiranti fate, l’altro per streghe. Studiate nel carattere con pregi e difetti, fuori dai tradizionali stereotipi dei cartoni giapponesi e americani dell’epoca». Per Rainbow si apre la sfida con le major d’oltreoceano.
Tre anni di duro lavoro, con migliaia di layout e centinaia di storyboard. Fatte e rifatte fino a quando l’intero team non era soddisfatto nei minimi particolari. Alla fine prendono vita Bloom, Stella, Flora, Tecna e Musa i personaggi della prima serie tivù. In pochi mesi il fenomeno di “fatine e streghette” varca i confini nazionali e le cinque star-Tv entrano nel mondo delle bambine dai 4 ai 10 anni.
IL SUO IDOLO E’WALT DISNEY
Ma il vulcanico Straffi non si ferma. Mette in cantiere nuovi personaggi e cartoons da affiancare alla Winx. Da Huntic i cercatori di titani a PopPixie il mondo di gnomi ed elfi. Alla storia di fantasia in live-action Mia & Me. Nel 2010 arriva l’accordo con Nickelodeon, società del gruppo Viacom. Tra i primi network mondiali per l’intrattenimento dei bambini. Tra gli altri acquisisce i diritti di trasmissione delle Winx in Usa, America Latina Canada e Australia. Oltre a Loreto Rainbow è presente in Italia nella sede di Roma con altre 150 persone, dove sviluppa animazioni 3D. Con sistemi digitali ad elevato contenuto hitech. Grazie al quale ha creato un network di freelance e collaboratori in molti paesi del mondo: Amsterdam, Barcellona, Honk Kong ma anche disegnatori in India, Corea e Cina.
Senza contare il mercato licensing, con una nutrita serie di articoli: giocattoli, videogames, articoli back to school, inclusi abbigliamento e igiene personale dei piccoli. «Oggi per avere successo bisogna fidelizzare il bambino, entrando nel suo immaginario con accessori che riprendano quanto vede in Tv».
Ma la fervida mente di Mr.Straffi è proiettata al futuro. Alla realizzazione di “Not born to be a gladiator”, un film 3D in alta definizione che vedrà all’azione i gladiatori dell’antica Roma. Un colossal digitale di cui abbiamo visto in anteprima alcune sequenze. Sarà in uscita tra un anno esatto e nulla avrà da invidiare ai film Pixar, DreamWorks e Disney. Ed è proprio quest’ultima major il modello di riferimento per Iginio: «Walt Disney era un personaggio fantastico, con una visione che ha anticipato i tempi. Un uomo che ha trasformato le paludi della Florida nel primo parco divertimenti del mondo».